martedì 20 dicembre 2011

2 capitolo
I miei  tre angeli
Il suo sguardo incontrò il mio, e rimasi incantata dal castano intenso di quegli occhi. Restammo così, un attimo. Sembrava che lui riuscisse a leggermi nel pensiero. Distolsi lo sguardo temendo di tradire l'emozione di quel momento. Non sapevo perché. Non riuscivo a capire come fosse possibile, ma provavo uno strana sentimento nei suoi confronti. Mi accorsi che lui era imbarazzato tanto quando me. Ogni tanto cercavo di strappargli uno sguardo nascondendomi come un ladro, poi Kevin interruppe tutto questo.
-Demi  che ne dici se ti mostriamo la casa?-
Cercai di sembrare il più naturale possibile -Si andiamo, ma restatemi vicino oppure credo che mi perderò- risero
-Joe non perderla di vista!- affermò Nick  strizzandogli l'occhio. Ed ecco ancora quel gioco di sguardi. Lo distolsi ed arrossii.
Al primo piano, dove c'era l'ingresso, mi mostrarono anche la sala da pranzo, il salone e la cucina. Salite le scale ci trovammo di fronte a due lunghi corridoi, svoltammo a sinistra. Qui Kevin mi mostrò la sua stanza che si trovava sulla destra, di fianco c'era quella di Kevin e il bagno che condividevano. In fondo vi erano altre due stanze e mi spiegarono che una era la stanza di Frankie e l'altra il suo bagno. Nell'altro corridoio c'era la camera matrimoniale di Paul e Denise e il loro bagno, la mia stanza e quella di Joe  Mi dissero che dovevamo condividere il bagno. Ancora uno sguardo, ma questa volta fu lui a distoglierlo.
-Puoi risposarti se vuoi- mi sorrise Joe
-Devo sistemare prima le mie cose- dissi accarezzandomi il braccio un po' nervosa
-Non preoccuparti ci penserà Camilla alle tue cose-
-Camilla?- chiesi imbarazzata
-Camilla è la loro tata cioè era la loro tata. Ora si occupa di Frankie e mi aiuta un po' con la casa- mi spiegò Denise
Annuii -Capisco però io non voglio essere un peso per questa famiglia, voglio aiutare- spiegai
-Non sarai mai un peso per noi, tranquilla- mi disse Nick e mi sorrise
-Siamo felici di averti qui con noi- Joe  questa volta mi guardò profondamente e io non distolsi lo sguardo. Ero come ipnotizzata.
-Io ti voglio già bene sorellona- disse Frankie per poi abbracciarmi. Lo presi in braccio e gli baciai la guancia paffuta -Te ne voglio anche io, ometto- sorrisi a lui e poi a tutti gli altri consapevole che quella era la famiglia giusta per me.
Decisi di ritirarmi nella nuova camera per renderla un po' più MIA e per riposare un paio di orette. Quella sera saremmo usciti per festeggiare il mio arrivo, volevo essere all'altezza.

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