martedì 3 gennaio 2012

3° capitolo Sarà gelosia !?

3°Capitolo
Sarà   gelosia?!

Quella mattina Mi svegliai presto, erano le 6 del mattino, non avevo voglia di alzarmi così restai sdraiata a pensare. Quegli occhi mi avevano torturata tutta la notte. Sospirai. Avevo proprio bisogno di una doccia fredda, così presi il cambio ed entrai in bagno. Dopo aver lavato i capelli, li raccolsi in una asciugamano ed uscii dalla doccia. Misi una asciugamano anche intorno al corpo. Appena in tempo. Infatti Joe aprì la porta del bagno qualche decimo di secondo dopo. Arrossii.
-Oddio Demi  scusami, pensavo non ci fosse nessuno a quest'ora in giro per casa- con uno scatto veloce mi diede le spalle
Cercai di coprirmi il più possibile, che situazione imbarazzante! -Joe non preoccuparti, puoi voltarti tranquillamente- cercai di sembrare naturale
Sì voltò. Ancora una volta quello sguardo accompagnato da un sorriso imbarazzato. Un mix capace di farmi sciogliere all'istante. Cercai di rilassarmi ma i suoi pettorali nudi non mi stavano aiutando.
-Forse è meglio che esca- disse notando il mio nervosismo -Ti aspetto di sotto- annuii.
Dopo venti minuti ero pronta e scesi di sotto. La casa era ancora in silenzio, stavano tutti dormendo. Sorrisi al pensiero che, anche se per poco, sarei rimasta da sola con Joe. Lo raggiunsi in cucina. Stava facendo colazione con latte e cereali mentre io presi una tazza di caffè. Ruppi il silenzio
-Mi dispiace per poco fa- abbassai lo sguardo imbarazzata
Lui mi guardò -Non ti devi preoccupare. Sono io che devo ancora abituarmi ad un'altra presenza femminile in casa- sorrise
Ricambiai -Allora che facciamo visto che tutti dormono?-
-Adesso ti porto in un posto speciale- mi prese per mano e mi portò in giardino, sul retro. Il giardino era grandissimo e bellissimo, al centro c'era una grande piscina e intorno un prato e delle aiuole con dei fiori meravigliosi. Ci avvicinammo ad un grosso albero e guardai in su. C'era una meravigliosa casetta in legno. Rimasi a bocca aperta.
-Benvenuta nella mia umile dimora, principessa-
-Oh che gentile! Grazie- sorrisi guardando ancora le nostre mani intrecciate. Beh lui aveva iniziato e a lui toccava smettere u.u io non le avrei sciolte. Parlammo del più e del meno. Gli raccontai della mia vita prima dell'incidente, del tennis e della sensazione di libertà che provavo ogni volta che prendevo in mano una racchetta, di mia madre e di quanto fossimo legate, di mio padre e dei nostri pomeriggi padre-figlia e infine anche di Nathan e della sua gelosia nei confronti della sua sorellina. Non smisi un attimo di piangere. Parlare di loro faceva ancora male ma sentivo che con lui potevo parlare di tutto. Joe non mi avrebbe mai lasciata sola. Lui mi raccontò delle scemenze fatte insieme ai fratelli  e del  volere  di  cominciare   una carriera  da  solista . Passarono così due ore. Denise ci chiamò dalla finestra della cucina, doveva dirmi una cosa. Stavo per scendere ma lui mi fermò...
-I tuoi occhi potrebbero farmi innamorare!-


È strano come una persona in particolare possa farti un effetto così strano.
Insomma diciamocelo siamo tanti su questo pianeta, siamo tanti anche nei paesini, ma perché solo UNA persona ci fa uno strano effetto solo a guardarla negli occhi? E poi perché quella persona? Sono domande che tutti si pongono ma a cui nessuno sa dare una risposta. So solo che quando vedo quegli occhi la persona in questione si illumina; avete presente nei film o nei cartoni animati quando le persone diventano bianche e nere e la persona interessata rimane del suo colore? Proprio così. E'così che mi fa sentire Joe . -I tuoi occhi potrebbero farmi innamorare- sorrisi involontariamente ripensando a quelle parole mentre passeggiavo insieme a Denise. Mi aveva rivelato il suo grande desiderio di avere una figlia femmina e di fare shopping insieme, quindi l'avevo accontentata. Per tutta la mattinata non avevamo fatto altro che entrare ed uscire dai negozi e riempire Big Rob delle nostre buste. Poi esausti ci eravamo seduti tutti e tre su una panchina a bere un frullato.
-Grazie per la splendida passeggiata, Demi - mi abbracciò Denise
-Non ringraziarmi- sorrisi -Anzi, dovrei essere io a ringraziare te per tutto quello che mi hai comprato questa mattina- continuai
-Che ne dite se ringraziate me per l'aiuto?- Big Rob ci stava facendo la linguaccia. Com'era buffo. Ve lo immaginate un omone del genere che fa le facce buffe? Io non l'avrei mai immaginato fino a quel momento. Era così tenero, tutto da strapazzare u.u Corsi ad abbracciarlo e senza accorgermene mi ritrovai per aria in un caloroso e goffo abbraccio di quell'uomo che poi a guardarlo bene di pura non ne faceva affatto. Sorrisi e lui mi poggiò a terra.
-Credo sia l'ora di tornare a casa, oggi pomeriggio abbiamo ospiti- Denise fece una faccia strana come se non mandasse giù quell'idea
-Quali ospiti?- chiesi ingenuamente
-I ragazzi non ti hanno detto nulla?- scossi la testa -Verranno le ragazze e poi si fermeranno a cena- continuò
Alzai le spalle -E perché fai quella faccia?- la guardai
Sospirò -Io le adoro tutte e come se per loro fossi una seconda madre. Ecco voglio bene loro come delle figlie ma c'è quella Nicole che proprio non mi piace. Secondo me è soltanto un'approfittatrice, ma gli altri non mi danno retta-
-Chelsea Staub ? chiesi -Quella che ha lavorato con Nick, Joe e Kevin nella serie Jonas?- lei annuì. Sentii una fitta proprio al centro del petto, avevo un brutto presentimento -E con chi dei tre è fidanzata?- chiesi timorosamente
-Con Joe!- quella frase arrivò come una pugnalata. Una sola parola, un solo nome, un'infinità di dolore. Mi sentivo presa in giro.


Per tutto il tragitto verso casa non aprii bocca. Mi dispiaceva comportarmi così con Denise ma non potevo farmi vedere piangere, nessuno mi aveva mai vista piangere. In quel momento non provavo rabbia nei confronti di  Joe ma delusione nei confronti di me stessa. Ero delusa da me e da nessun altro. Ero soltanto un'illusa. Davvero pensavo di poter piacere ad uno come Joe  Jonas? Per un momento ci avevo creduto. Per un momento, per un semplice maledettissimo momento mi ero detta "ma perché non fidarsi di quegli occhi?" Ecco perché. Per non cercare di trattenere le lacrime in macchina mentre rientri a casa da una fantastica giornata di shopping passata insieme alla madre di quei meravigliosi occhi color nocciola.
Big Rob parcheggiò l'auto nel vialetto di quella che da due giorni era la mia nuova casa e io non lo lasciai neppure spegnere il motore che già mi ero precipitata in camera mia, con la testa soffocata nel cuscino, a liberare quelle lacrime che tenevo prigioniere da tempo. I ragazzi mi videro passare alla velocità della luce e Frankie mi incrociò su per le scale, ma io non mi fermai a salutare nessuno.
-Cosa è successo?- chiese uno di loro a Denise che era sull'uscio della porta e mi guardava correre in camera dispiaciuta
-Non lo so- furono le ultime parole che sentii prima di chiudermi nel mio mondo.
Toc toc. Toc toc. Mi stropicciai gli occhi e guardai la sveglia sul comodino: le cinque del pomeriggio. Avevo dormito tre ore. Il dolore era proprio stancante. Sospirai e mi misi a pancia in su con lo sguardo rivolto al soffitto. Toc toc. Toc toc.
-Ma ci sei morta in quella stanza?- urlò Joe  da fuori -Demi ! Apri maledizione- urlò ancora continuando a bussare
Aprii la porta -Stai disturbando la mia tranquillità!- non lo guardai per non finire di nuovo in tentazione -Vai via!-
-Non vado da nessuna parte finche non mi dici che hai. Sono tutti preoccupati per te di sotto!- gli chiusi la porta in faccia e andai a sedermi sul letto prendendomi il viso tra le mani
Demi !- urlò entrando nella mia stanza -Non fare la bambi.. Demi  che hai?- mi chiese in tono preoccupato venendo a sedersi accanto a me
-Ti interessa davvero?- lo guardai e lui annuì -Beh sono venuta a sapere di Chelsea, la tua fidanzata!-
-Ah!- sospirò e abbassò lo sguardo -Mi dispiace, avresti dovuto saperlo da me...-
-E' stata proprio una bella sorpresa e tra qualche minuto la conoscerò, se non è fortuna questa!- gli risposi sarcasticamente
-Ascolta mi dispiace ma...- lo interruppi
-...ma lei è la tua fidanzata e io sono tua sorella, quindi il discorso finisce qui-
-Demi io questa mattina sono stato sincero con te...- lo interruppi ancora
-No quella era semplicemente una frase fatta!- sospirai -Adesso vai via, devo prepararmi per questa sera!- lo spinsi fuori dalla mia stanza e chiusi la porta. Lo sentii dare un calcio, o forse un pugno, al muro ma non gli diedi peso. Mi spogliai ed entrai nella doccia per poi cominciare a piangere ancora


Chelsea era la classica ragazza "illusoria". Nel suo corpo di media statura, ma piuttosto slanciato, di perfetta ragazza acqua e sapone si nascondeva un'altra persona. Un'arpia. Ma forse sarò io quella strana? Le prime parole che una persona si aspetta da un'altra che non conosce sono "Oh ciao, è un piacere conoscerti io sono Tizio, Caio e Sempronio!" accompagnate da un grande sorriso e magari anche da un caloroso abbraccio e no...
-E questa qui chi è?- ecco cosa aveva detto Chelsea  vedendomi scendere le scale
-Chelsea questa è Demi - le rispose Joe sorridendo
-Sì, nostra sorella!- continuò Frankie affiancandosi a me. Mi abbassai sulle ginocchia e lo presi in braccio per poi dargli un tenerissimo bacio sulla guancia. Quelle parole mi avevano scaldato il cuore. Mi avvicinai a lei con il piccolo ometto in braccio e le porsi la mano -Tu devi essere Chelsea, piacere di conoscerti!- le dissi cercando di mantenere un'espressione serena e tranquilla e non quella di un furioso serial killer. Lei però non mi strinse la mano, preferì piuttosto appiccicarsi a Joseph come una cozza.
-Dove sono le altre, tesoro?- gli chiese ignorandomi del tutto. Stavo per dirle qualcosa ma decisi che l'indifferenza è la miglior arma così andai in cucina seguita da Kevin e Nick
-Hai proprio ragione è insopportabile!- sbuffai rivolta a Denise
-Hai appena conosciuto Chelseanon è vero?- mi domandò lei ironicamente
-Se "conoscere" si può definire- mi guardò confusa
-Dovevi vedere come l'ha trattata. Non si è presentata e l'ha completamente ignorata- mi difese Nick
-Ora dov'è?-
-Dove vuoi che sia? Dì là appiccicata a Joe !- Kevin roteò gli occhi
-Su andiamo nell'altra stanza, non facciamo i maleducati- ci spinse in salotto
-Dobbiamo proprio?- cominciai a piagnucolare
-Sì dovete proprio!- mi sorrise prendendomi a braccetto. La conoscevo soltanto da due giorni, ma le volevo già un bene immenso, proprio come se ne vuole ad una madre.
-Nicole è sempre bello rivederti!- cominciò Denise con un pizzico di sarcasmo nella voce
-Denise, stavo appunto chiedendo a Joe dove fossi per venire a salutarti!- non si staccò dal suo ragazzo e non guardò Denise. Guardava me, come se quella fosse una sfida e Nick il premio da riporre sul caminetto.
-Oh come sei gentile, cara!-
-E Paul dov'è?- domandò lei gentilmente guardandosi intorno
-E' in giardino! Adesso vado a chiamarlo. Come al solito non deve aver sentito il campanello della porta- Chelsearise. Quando Denise ci lasciò da soli in salotto, Frankie disse -Lo sai che sei una pessima attrice?- dovetti mordermi il labbro inferiore per non scoppiare a ridere -Sai parlare?- si finse stupita -Forse anche meglio di te!- gli rispose di rimando il bambino di otto anni seduto al mio fianco. A quel punto non ce la feci più e scoppiai in una sonora risata battendo il cinque a Frankie. Lei mi lanciò un'occhiata gelida e iniziò a baciare Joe  davanti ai miei occhi. Furono vani i tentativi di Nick  e Kevin di farla smettere -C'è un bambino nella stanza- -Lo sai che non è la camera da letto questa?- Niente. Neppure il suo ragazzo sembrava farsi scrupoli, ma probabilmente non era lo stesso che quella mattina mi aveva rivelato quanto gli piacessero i miei occhi. Una fitta di dolore mi colpì al centro del petto. Mi voltai dalla parte opposta per non guardare e combattei contro me stessa per non scoppiare a piangere, lì, davanti a tutti. Davanti a lei. Kevin poggiò la sua mano sulla mia in segno di forza. Non potevo correre via, è proprio quello che voleva. Così mi asciugai gli occhi con un gesto quasi impercettibile e sorrisi a Nick e Kevin. Pensai che la mia fosse una giusta reazione. Sì, perché mi stavo innamorando. Mi voltai verso quella scena disgustosa -Dovreste vergognarvi, soprattutto tu Nicholas!- sbottai.



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